NOVITA’ PER IL CREDITO DI IMPOSTA PER IL MEZZOGIORNO

Con un emendamento al decreto per il Mezzogiorno presentato in Commissione Bilancio, D.L. 243/2016, si prevede di aumentare il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nel Sud Italia.

Si ricorda che il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi, anche tramite leasing, destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise e Sardegna), è stato istituito dalla legge di Stabilità 2016, che lo rende operativo dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019.

Le imprese che intendono fruire del credito d’imposta devono presentare una comunicazione in via telematica all’ Agenzia delle Entrate (provvedimento AdE del 24 marzo 2016).

Il decreto legge Sud amplia le aliquote applicate al credito d’imposta per i beni strumentali, nonché i criteri di accesso. La misura del bonus, destinata a strutture produttive è differenziata in base alle dimensioni aziendali. Infatti, in seguito all’emendamento, il credito d’imposta per le strutture produttive ubicate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna passerà per le grandi aziende dall’attuale 10% al 25%, per le medie dal 15% al 35% e per le piccole dal 20% al 45%.

Percentuali minori, invece, sono previste per 86 località del Molise e dell’Abruzzo (province di Campobasso, Isernia, L’Aquila, Pescara, Teramo, Chieti):

  • 10% per le grandi;
  • 20% per le medie;
  • 30% per le piccole.

Un’altra variazione rilevante è l’ampliamento della base su cui calcolare l’agevolazione infatti sarà calcolato non più al netto ma al lordo degli ammortamenti fiscali dedotti nel periodo d’imposta per beni appartenenti alle medesime categorie di quelli oggetto dell’investimento (macchinari, impianti e attrezzature), con esclusione comunque degli ammortamenti relativi al bene agevolato. Tale modifica è estremamente importante perché è diretta a risanare un’incoerenza che di fatto danneggiava chi ha investito di più negli anni precedenti in beni strumentali il cui ammortamento è ancora in corso rendendo così l’incentivo inefficace.

Il bonus sarà commisurato alla quota del costo complessivo degli investimenti nel limite massimo, stabilito per ogni progetto, di 3 milioni di euro per le piccole imprese, di 10 milioni di euro per le medie e di 15 milioni di euro per le grandi.  Per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni, costo che non comprende le spese di manutenzione.

L’ emendamento prevede poi la possibilità di cumulo del credito d’imposta con gli aiuti in regime de minimis e con altri aiuti di Stato.

Infine, se i beni oggetto dell’agevolazione non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni non entrati in funzione. Inoltre, se entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, i beni sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero diretti a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni predetti. Per i beni acquistati in locazione finanziaria, tali disposizioni si applicano anche se non viene esercitato il riscatto.

Dott. Stefano Foglia

OCSE: PRONTI ALLA REVISIONI MAP E ALLA RACCOLTA DATI

L’Ocse sta cercando input dei contribuenti sugli accordi internazionali in materia di procedure amichevoli (mutual agreement procedure, Map) in atto nel secondo gruppo di Paesi che saranno esaminati nell’ambito dell’azione 14 del piano d’azione Beps dell’Ocse per il contrasto dell’erosione della base imponibile e dello spostamento dei profitti.

Le proposte dell’azione 14 affrontano il problema di rendere i meccanismi di risoluzione delle controversie più efficaci.  Il procedimento MAP è utilizzato per risolvere le controversie tra i Paesi e i contribuenti in materia di accordi fiscali transfrontalieri per il commercio e gli investimenti in cui si verifica la doppia imposizione dello stesso reddito. Il processo di revisione e di monitoraggio delle procedure amichevoli nell’ambito dell’azione 14 del Beps è stato avviato a dicembre 2016 con le prime revisioni degli accordi in corso in Belgio, Canada, Paesi Bassi, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Il processo di revisione si svolge in due fasi: la prima si propone di valutare l’attuazione degli standard minimi dell’azione 14 per i membri inclusi nell’accordo quadro e la seconda fase si concentra sul monitoraggio delle risposte dei Paesi alle raccomandazioni risultanti dalla prima fase.

L’Ocse sta ora raccogliendo input per le revisioni della Fase 1 di Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Lussemburgo e Svezia. L’Ocse ha chiesto ai contribuenti, come principali  utenti della procedura Map, di compilare un questionario su temi specifici. L’ente ha chiesto, inoltre, agli intervistati di non discutere di eventuali problemi tecnici relativi all’applicazione di una disposizione del trattato fiscale in un caso specifico o nell’accordo raggiunto grazie a una discussione dell’autorità competente. Le risposte al questionario devono pervenire entro il 27 febbraio 2017. Tutte le risposte saranno condivise con la giurisdizione in esame e con tutti i membri del Forum dell’ Amministrazione fiscale.

L’azione 14 del Beps
L’azione 14 del Beps Ocse ha lo scopo di rendere più efficaci i meccanismi di risoluzione delle controversie, anche in considerazione del fatto che le modifiche introdotte dal Progetto BEPS potrebbero essere suscettibili di determinare elementi di incertezza nel breve periodo, con possibili ricadute in termini di aumento del contenzioso, p.es. in tema di doppie imposizioni. È stato stabilito uno standard in base al quale i Paesi si impegnano a cercare di risolvere le controversie in un lasso di tempo medio di 24 mesi.

Cos’è la procedura amichevole
La procedura amichevole (Mutual Agreement Procedure – Map), introdotta dall’articolo 25 del modello di convenzione Ocse contro le doppie imposizioni è uno strumento per la composizione delle controversie internazionali in materia di doppia imposizione. La Map prevede la consultazione diretta tra le Amministrazioni fiscali dei Paesi contraenti, le quali attraverso le rispettive “autorità competenti”, dialogano al fine di risolvere una controversia fiscale internazionale (casi di doppia imposizione fiscale, esatta interpretazione o applicazione di una Convenzione contro le doppie imposizioni). Dal primo gennaio 2017,  l’Agenzia delle Entrate è l’autorità competente per la trattazione delle Map relative ai casi di doppia imposizione riguardanti contribuenti individuati, e anche degli accordi preventivi  in materia di prezzi di trasferimento (Advance Pricing Agreement, Apa). I casi pendenti al 31 dicembre 2016 di procedure amichevoli riguardanti contribuenti individuati verranno trattati dall’Agenzia delle Entrate. Il Dipartimento delle Finanze rimane, invece, l’autorità competente per le Map relative a questioni generali derivanti dall’interpretazione o applicazione delle Convenzioni contro le doppie imposizioni.

Dott. Stefano Foglia

Spagna: Controlli antievasione più sofisticati

Controlli sui grandi patrimoni delle persone fisiche anche grazie a nuovi strumenti informatici messi a punto con l’obiettivo di migliorare la conoscenza e la selezione dei rischi in relazione alle grandi fortune economiche. È quanto indicato nel piano di attività per il 2017 che è stato presentato nei giorni scorsi dall’Agenzia spagnola delle Entrate nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato giornalisti, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria.
Queste attività, unitamente al rafforzamento delle attività di contrasto all’economia sommersa, e specialmente nell’ambito dell’Iva e la regolarizzazione delle pratiche elusive nell’ambito della fiscalità internazionale, saranno le aree di speciale rilevanza su cui si concentrerà l’attenzione dell’Amministrazione finanziaria.

Nuovi sofisticati strumenti di analisi
​Il controllo dei patrimoni delle persone fisiche richiede l’utilizzo di sofisticati strumenti di analisi per investigare e comprendere complessi intrecci finanziari e societari. Si prevede quindi un salto qualitativo nell’analisi delle alterazioni patrimoniali e dei travasi di redditi ottenuti a partire da tecniche aggressive di pianificazione fiscale, dall’uso di società interposte per incalanare retribuzioni personali, dalle dichiarazioni di capacità economiche inconsistenti confrontate con le basi imponibili dichiarate per quanto riguarda l’Irpef e le disponibilità attive all’estero.
Inoltre nel 2017 saranno attivate specifiche verifiche di controllo a partire dalle informazioni ottenute nel quadro degli accordi FATCA su residenti di nazionalità spagnola titolari conti correnti negli Stati Uniti e, alla fine dell’anno, attraverso il modello CRS, si aggiungeranno le informazioni in arrivo da 54 giurisdizioni fiscali considerando anche gli accordi che porteranno a partire dal 2018 ulteriori informazioni da altre 47 giurisdizioni.

Sarà prestata particolare attenzione all’analisi delle informazioni riguardanti le transazioni effettuate con territori a bassa fiscalità impositiva, comunicazioni spontanee provenienti da Paesi terzi, strutture opache con componenti internazionali e localizzazione fittizia di residenza fiscale all’estero incrociata alle informazioni già disponibili e che presentino indizi di redditività occulta.

L’Iva e la lotta all’economia sommersa

In particolare l’Agencia Tributaria insisterà nel 2017 su settori dove si attestano maggiori livelli di rischio di evasione dell’Iva, potenziando la presenza dell’Amministrazione tributaria in relazione alle attività caratterizzate dalla vendita al consumatore finale.
Sarà d’altra parte potenziata l’analisi della redditività reale dei contribuenti, combinando le informazioni dichiarate su beni e diritti con quelle relative alla gestione di conti correnti, di carte di credito emesse tanto in Spagna come fuori dai confini nazionali e di utilizzo del contante, sempre tenendo conto della necessità che venga rispettato il limite dei pagamenti effettuati in contanti.

Nuova Voluntary Dosclosure: riaperti i termini per aderire

Con il D.L. n. 193/2016 sono stati riaperti i termini per aderire alla procedura di Voluntary disclosure, con riferimento alle violazioni commesse fino al 30 settembre 2016.

Come nella prima edizione della voluntary disclosure, le disposizioni prevedono lo slittamento dei termini di decadenza per l’accertamento delle imposte sui redditi e dell’IVA, nonché di contestazione delle sanzioni.

Diversamente dalla prima edizione della voluntary disclosure, il decreto fiscale ha previsto una diversa procedura c.d. autoliquidazione. Sarà infatti il contribuente a provvedere spontaneamente a versare:

– in unica soluzione entro il 30 settembre 2017

– in tre rate, di cui la prima entro il 30 settembre 2017,

quanto dovuto a titolo di imposte, ritenute, contributi, interessi e sanzioni.

L’istanza è ammessa, limitatamente alle violazioni dichiarative per le attività detenute all’estero, anche se, in precedenza, è stata presentata domanda, entro il 30 novembre 2015, per le attività detenute in Italia.

Analogamente, si prevede la possibilità di presentare istanza per la voluntary nazionale anche se in precedenza ci si è avvalsi della procedura limitatamente ai profili internazionali.

Nel caso in cui la collaborazione volontaria riguardi i contanti o valori al portatore si presume, salvo prova contraria, che essi siano derivati da redditi conseguiti, in quote costanti, a seguito di violazione degli obblighi di dichiarazione ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive, dell’IRAP e dell’IVA, nonché di violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti di imposta, commesse nell’anno 2015 e nei quattro periodi d’imposta precedenti.

Dott. Stefano Foglia

Scambio di Informazioni fiscali: Via Libera all’accordo Fisale UE-Monaco

E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale europea la decisione n. 2016/1830 con cui il Consiglio europeo ha approvato la conclusione dell’accordo fiscale con Monaco.

L’accordo – che migliorerà l’adempimento degli obblighi fiscali da parte dei risparmiatori privati – imporrà agli Stati membri dell’Unione europea e a Monaco l’obbligo dello scambio automatico di informazioni quale mezzo per contribuire a prevenire l’evasione fiscale.

Approda nella Gazzetta Ufficiale della UE la decisione n. 2016/1830 dell’11 ottobre scorso, con cui il Consiglio europea ha approvato la conclusione di un accordo con Monaco che migliorerà l’adempimento degli obblighi fiscali da parte dei risparmiatori privati. L’accordo imporrà agli Stati membri dell’Unione europea e a Monaco l’obbligo dello scambio automatico di informazioni quale mezzo per contribuire a prevenire l’evasione fiscale.

Esso offrirà alle loro amministrazioni fiscali un migliore accesso transfrontaliero alle informazioni sui conti finanziari dei rispettivi cittadini.

Leggi anche

– Scambio automatico di dati fiscali: l’UE e Monaco firmano l’accordo

– Accordo UE-Principato di Monaco: fine del segreto bancario

– UE-Monaco: scambio informazioni dal 2018

L’accordo potenzia un accordo del 2004 che garantiva l’applicazione da parte di Monaco di misure equivalenti a quelle previste da una direttiva UE sulla tassazione dei redditi da risparmio.

Il nuovo accordo è stato firmato il 12 luglio 2016.

 Dott. Stefano Foglia

 

OPPORTUNITA’ IN ALBANIA

Segnaliamo un interessante bando in Albania riguardante la fornitura Di beni e la realizzazione di opere relative a:

COSTRUZIONE STRADA SUL CANALE K-192, NELLA CITTA’ DI DURAZZO.
Il bando appena pubblicato riguarda Beni e lavori per l’importo complessivo di circa 898.000 euro ( 124998900 lek) con scadenza il 28 ottobre 2016.
Per ulteriori informazioni potete contattarci alla mail foglia@internazionalizza.com.

LA MOTOR VALLEY SI STA ORGANIZZANDO

Quattro autodromi, 11 musei aziendali, 12 collezioni private, 88 team sportivi tra club e scuderie, 11 piste da Karting e un apparato industriale unico nel mondo. E’ la Motor Valley, che diventa sempre più un brand concreto, anche dal punto di vista turistico. E per sfruttarne al meglio le grandi potenzialità, nasce l’associazione no profit Motor Valley Development e la Regione Emilia-Romagna investe un milione di euro per la promozione internazionale dell’anima motoristica dell’Emilia-Romagna.
L’intenzione è quella di rivolgersi al turismo internazionale, con un prodotto esclusivo dedicato al turismo dell’esperienza, oggi completamente rinnovato, e con un fitto calendario di eventi che si snodano lungo l’intero anno, consultabile sul sito www.motorvalley.com. Tra i punti i forza ci sono appuntamenti di richiamo mondiale come Moto GP, Mille Miglia, ma anche prestigiosi musei aziendali e collezioni private.
E’ un progetto unico anche dal punto di vista turistico che mette insieme per la prima volta tutti gli attori che operano sul territorio, e diventa un’opportunità di crescita economica e di nuova occupazione. Un’operazione che mette assieme l’ambito turistico, quello sportivo, il mondo dell’università e delle nuove tecnologie, e lo sviluppo del territorio”..

FIERA MILANO e Internazionalizzazione

Fiera Milano prosegue nella strategia di internazionalizzazione e Promozione reciproca fra l’associazione canadese e il salone dell’ospitalità professionale. Nel Paese nordamericano il fuoricasa vale quasi 52 miliardi di euro all’anno ed è in crescita.
Fiera Milano va avanti nella strategia di internazionalizzazione sottoscrivendo un accordo di collaborazione con Restaurants Canada, la più importante associazione canadese del fuoricasa che conta otre 30 mila membri tra ristoranti e bar, aziende di catering, fornitori industriali e istituzioni.
Nel 2015 il fuoricasa in Canada ha raggiunto il valore di 74,9 miliardi di dollari canadesi (51,8 miliardi di euro), con una crescita del 4,1% sul 2014. Si prevede che il 2016 segnerà il venticinquesimo anno di aumento ininterrotto, con un ulteriore 4,2%, raggiungendo un volume d’affari di 78 miliardi di dollari canadesi (54,6 miliardi di euro). In tutto il Canada i punti di consumo sono più di 94mila e si calcola che accolgano oltre 18 milioni di visite ogni giorno. Lo scorso anno il fuoricasa ha rappresentato il 38,2% della spesa alimentare totale (era il 36,8% nel 2010) e i segmenti di punta sono la ristorazione quick-service (26,8 miliardi di dollari canadesi (18,5 miliardi di euro) e quella full-service (25,9 miliardi di dollari canadesi (17,9 miliardi di euro).
Dott. Stefano Foglia

India: arriva la riforma fiscale

India: Creato il mercato unico e l’”Iva”.

Dopo dieci anni di dibattito il Senato nei giorni scorsi l’ha approvata grazie a una soluzione di compromesso

Il Parlamento indiano ha dato inizio alla legge di riforma fiscale che segna un passaggio storico per la vita economica del Paese. Per la prima volta, infatti, nasce un mercato interno unico e viene introdotta una tassa a livello nazionale che funzionerà come la nostra Iva, la Gst. L’approvazione della riforma arriva dopo circa dieci anni di dibattito: la tassa sui beni e servizi (Gst), infatti, era stata annunciata già nel 2006, ma in questi anni i vari partiti hanno discusso ampiamente numerosi dettagli. Alla fine si è riusciti a trovare una soluzione di compromesso che tiene fuori dalla nuova Iva – almeno per il momento – alcool e combustibile, ma che pone ufficialmente le basi per la nascita di un mercato comune e unico per i 29 Stati federati del Paese e per circa 1 miliardo e 300 mila indiani che vi abitano.

Una riforma storica

Si tratta di una riforma che riorganizza il sistema fiscale locale, dopo la liberalizzazione iniziata 25 anni fa. La nuova tassa sui beni e servizi, la Gst, rimpiazzerà tutta una serie di dazi statali e regionali. Attualmente, infatti, in India il mercato è soggetto ad un mosaico di tasse e prelievi differenti che variano da regione a regione. L’aliquota effettiva dovrà essere ancora decisa e il dibattito sembra essere appena iniziato; si pensa comunque che possa oscillare intorno al 17-18%, anche se il governo potrebbe introdurre una maggiore flessibilità per consentire uno scostamento maggiore verso l’alto.

Quali sono i vantaggi della nuova tassa Gst

L’introduzione della tassa unica porterà diversi vantaggi sia per il mercato economico indiano che per i cittadini e le Amministrazioni dello Stato. Innanzitutto aumenterà la trasparenza e la compliance con gli industriali, in quanto il nuovo sistema sarà completamente informatizzato e più facile da gestire. Aumenterà inoltre la certezza del diritto e la competitività, soprattutto grazie alla riduzione del costo dei beni e dei servizi locali che potrà così dare un maggiore impulso alle esportazioni. Dal punto di vista dell’Amministrazione statale, la Gst sarà più facile da amministrare, consentirà di eliminare le possibili scappatoie fiscali esistenti che la vecchia legislazione non era stato in grado di regolamentare e migliorerà l’efficienza dell’azione amministrativa. I cittadini, infine, potranno godere di un’imposta più trasparente e proporzionata al valore dei beni e servizi acquistati, oltre ad un calo della pressione fiscale dovuta al contenimento delle perdite e ad una maggiore efficienza della macchina fiscale.

Le conseguenze del mercato unico

Questa riforma dovrebbe portare ad un aumento del Pil compreso fra uno e due punti percentuali, grazie anche all’emersione del nero e agli stimoli a cui sarà sottoposta l’economia del Paese. Già dall’inizio dell’anno l’India, che fa parte dei Paesi Bric, ovvero dei cinque Paesi tra le maggiori economie emergenti (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), ha sorpassato la Cina come velocità di crescita e rappresenta oggi la terza più grande economia dell’Asia. Era quindi diventata quasi inevitabile l’introduzione di un sistema fiscale più organico e in grado di far fronte a un sistema così imponente. Prima che possa diventare legge, però, la riforma dovrà essere approvata da almeno la metà dei 29 Stati federati, alcuni dei quali hanno sollevato preoccupazioni per le perdite di reddito.

Dott. Stefano Foglia